Devo dire che sin da bambino sono un tifoso dei Boston Celtics...


Due notti fa i Golden State Warriors hanno vinto la finale della Western Conference della Nba.
Gli Warriors (solita questione dell’articolo da usare, sono palloso e lo so, ma si ricordi che non si dice e scrive, per esempio, i gnocchi, ma gli gnocchi

Gli Warriors, per chi non lo sapesse, hanno vinto o finito il campionato di 82 partite con il maggior numero di vittorie e il minor numero di sconfitte, rispettivamente 73 e 9, il risultato migliore di sempre.
Hanno forse ecceduto con la propria intenzione di battere il record che apparteneva agli Chicago Bulls più forti di sempre, quelli di Michael Jordan (sì, quello la cui effigie sta sulle scarpe “nàiki” di moltissimi), e, tra gli altri, di Steve Kerr, l’allenatore degli attuali Golden State Warriors.
Lo sforzo impiegato a battere il record nel campionato cosiddetto regolare ha impedito a Golden State di far riposare i giocatori più forti nelle ultime settimane prima dell’inizio dei playoff.
È mia opinione che tale sforzo, eccessivo, abbia condotto ad aggravare la condizione fisica di alcuni giocatori, tanto che uno di essi, forse in questo momento il miglior giocatore della Nba, Stephen Curry, ha dovuto saltare alcune partite dei playoff, anche in ragione di un grave infortunio.
Vero è che tutti i giocatori dopo un centinaio di partite sono molto stanchi, e difatti pure gli avversari di Golden State, gli Oklahoma City Thunders.